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Public Affairs - INSIGHTS

Perché l’advisory strategico è fondamentale in un contesto di incertezza

Negli ultimi anni, lo scenario economico in cui operano le PMI italiane è stato caratterizzato da un livello di incertezza e complessità crescente.

10 LUGLIO 2025

10 Minuti di lettura

Introduzione 

Dinamiche macroeconomiche complesse, crisi geopolitiche, aumento dei costi energetici, instabilità normativa, digitalizzazione accelerata e cambiamenti nella catena del valore stanno imponendo alle imprese un cambiamento di paradigma: non basta più essere reattivi, bisogna diventare proattivi. In questo panorama, infatti, il concetto stesso di pianificazione è stato messo alla prova, per tale motivo non basta più “sapere dove si vuole andare”, ma diventa cruciale avere una bussola strategica affidabile per reagire rapidamente e con lucidità. Ecco perché oggi, più che mai, l’advisory strategico assume una rilevanza cruciale.

L’advisory non è più una funzione da attivare solo in situazioni di emergenza o per finalizzare un’operazione straordinaria. È, al contrario, una leva di governo e direzione che consente all’imprenditore di mantenere la rotta anche quando le coordinate di riferimento cambiano di continuo.

L’advisory strategico è un supporto consulenziale ad alto livello che aiuta le imprese a:

Non si limita a fornire “consigli”, ma affianca i decisori nella costruzione di una visione solida e nell’attuazione concreta di strategie vincenti, anche (e soprattutto) in condizioni di instabilità.

Ma perché è così fondamentale oggi?

E in che modo può concretamente migliorare le performance aziendali?

Leggere il contesto per anticipare il rischio

Viviamo in un’epoca definita da molti analisti come VUCA (Volatile, Uncertain, Complex, Ambiguous). In questo scenario, un’azienda che procede “alla cieca” rischia di compromettere il proprio futuro. Servono visione, metodo e flessibilità: tre ingredienti chiave dell’advisory strategico.


Un advisory strategico efficace parte dalla comprensione profonda del contesto in cui l’impresa opera. Questo significa avere accesso a scenari macro aggiornati, benchmark settoriali affidabili, analisi dei competitor e insight sulle tendenze normative e tecnologiche emergenti. In un contesto incerto, dove la discontinuità è la norma, disporre di strumenti che aiutino a interpretare i segnali deboli può fare la differenza tra sopravvivenza e sviluppo.


Esempio concreto: un’impresa manifatturiera del Nord-Est, operante nel settore delle forniture industriali, ha introdotto un advisory esterno nel 2022 per monitorare le ripercussioni delle policy energetiche UE e l’impatto sui costi operativi. Il risultato è stato un piano di efficientamento e rinegoziazione dei contratti che ha permesso di contenere le spese del 13% e di reinvestire quanto risparmiato in automazione.

Decisioni informate, anche sotto pressione

Uno degli effetti dell’incertezza è la riduzione del tempo disponibile per decidere. L’advisory strategico supporta il management nel definire priorità, ponderare scenari alternativi e allocare le risorse in modo coerente con gli obiettivi di medio-lungo termine. Il valore non è solo nella consulenza, ma nella capacità di costruire modelli decisionali solidi, ancorati a dati e simulazioni.

In questo senso, l’advisory strategico aiuta anche a gestire il rapporto tra urgenza e importanza: non tutte le azioni che appaiono urgenti sono davvero strategiche, e non tutte quelle strategiche possono essere rimandate.

Accelerare i processi di trasformazione

Le PMI italiane che vogliono restare competitive devono affrontare percorsi di trasformazione che spesso implicano investimenti in digitalizzazione, passaggi generazionali, riposizionamento di mercato, apertura a nuovi canali di vendita o revisione del modello operativo. Questi passaggi non sono mai lineari né privi di ostacoli.

Un advisory esperto consente di:

Ad esempio, in una PMI bolognese del settore arredo, l’advisory ha guidato la transizione dall’approccio B2B tradizionale alla vendita diretta online, ridisegnando i processi interni e accompagnando il team nella riorganizzazione. Il risultato è stato un incremento del fatturato online del 35% in 18 mesi.

Trascurare gli aspetti Una guida neutrale per l’imprenditore e successori

In tempi di incertezza, la solitudine decisionale dell’imprenditore può diventare un fattore di rischio. Avere un advisor significa poter contare su una guida esterna, non coinvolta direttamente nelle dinamiche aziendali, capace di portare uno sguardo oggettivo e di porre le domande giuste. Questo valore aumenta nei momenti di stress, quando la pressione può portare a decisioni impulsive o viziate da bias interni.

Molti imprenditori e CEO possiedono una visione chiara del proprio business, ma l’incertezza richiede una prospettiva allargata, capace di integrare competenze in economia, risk management, tecnologia, finanza, HR e geopolitica. Il valore dell’advisory strategico sta proprio in questo: portare visione e metodo, senza essere intrappolati nella routine operativa.

Un buon advisor è quindi anche un facilitatore di dialogo, capace di allineare visioni divergenti tra proprietà, direzione e management operativo, favorendo una governance più matura e consapevole.

Dal supporto alla co-costruzione del valore

Infine, il ruolo dell’advisory non è più quello di semplice fornitore di soluzioni, ma di partner nella creazione di valore.
Questo significa lavorare fianco a fianco con l’imprenditore per:
In sintesi, l’advisory strategico è oggi una delle risorse più importanti per affrontare l’incertezza con metodo, lucidità e visione. Non si tratta solo di proteggersi dal rischio, ma di saper riconoscere e cogliere le opportunità nei momenti di maggiore discontinuità.

Per una PMI, aprirsi a un percorso di advisory significa dotarsi di strumenti, competenze e prospettive che difficilmente possono essere sviluppate esclusivamente dall’interno. È un investimento in resilienza, ma anche in capacità progettuale e competitiva per affrontare il futuro con maggiore consapevolezza e controllo.

Conclusione: l’advisory non è solo un costo per l’impresa

In un mondo in cui la stabilità è diventata l’eccezione, le imprese che resistono e crescono sono quelle che scelgono di non navigare da sole. Investire in advisory strategico significa dotarsi di una guida esperta, capace di trasformare l’incertezza in opportunità e i rischi in leve per migliorare.

Il rischio maggiore per molte PMI italiane è il rifiuto del cambiamento, qui entra in scena l’advisory strategico permette di trasformare la complessità in vantaggio competitivo, offrendo supporto concreto nella definizione delle priorità, nella gestione del cambiamento e nella valorizzazione degli asset aziendali.

È uno strumento di governo che mette in condizione l’impresa di evolvere, e non semplicemente di resistere. Chi sceglie di adottarlo non si limita a difendere il proprio business, ma lo rilancia su basi più solide, coerenti e ambiziose.



Perché oggi, più che mai, la strategia non è un lusso: è una necessità.