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Public Affairs - INSIGHTS

Il ruolo delle PR nella costruzione e difesa della reputazione aziendale

Ma che cosa sono davvero le PR oggi? E perché non possiamo più considerarle un semplice “ufficio stampa”? In questo articolo proviamo a raccontare l’evoluzione profonda di questa disciplina, e perché rappresenta oggi una delle leve più importanti per il successo (e la sopravvivenza) di un’azienda.

12 LUGLIO 2025

10 Minuti di lettura

Introduzione 

In un contesto competitivo sempre più saturo e iperconnesso, definito dalle “percezioni”, la reputazione aziendale si è trasformata in un asset intangibile ma strategico, capace di influenzare direttamente le performance economiche e la resilienza organizzativa. Attenzione però, non si tratta esclusivamente di percezione: una reputazione solida attrae talenti, investitori, clienti e stakeholder istituzionali. Al contrario, una crisi reputazionale mal gestita può compromettere il valore di mercato di un’azienda in tempi estremamente rapidi.

In questo scenario, il ruolo delle pubbliche relazioni (PR) non si limita alla gestione dell’immagine, ma diventa parte integrante della governance reputazionale. Le PR sono oggi chiamate a operare in modo strategico, anticipando i rischi, rafforzando la narrazione aziendale e costruendo una relazione autentica e coerente con i rispettivi pubblici di riferimento. In un mondo saturo di informazioni, l’autenticità è il vero vantaggio competitivo.

La reputazione come leva economica e competitiva

Secondo numerose analisi, una buona reputazione può incidere fino al 60-70% sul valore percepito di un brand, influenzando direttamente parametri come la fidelizzazione, il pricing power, la facilità di accesso ai capitali e il grado di attrattività nei confronti del talento. In ottica finanziaria, la reputazione riduce il rischio di controparte e contribuisce a rafforzare il merito creditizio.

Le imprese che investono in comunicazione strategica e PR mostrano una maggiore capacità di:

Ma come è possibile misurare la reputazione? Le attività di PR possono e devono essere monitorate. Ecco alcuni KPI delle PR:   

PR strategiche: oltre il comunicato stampa, dal sentiment ai piani di crisis management

Le PR contemporanee non si esauriscono nella redazione di contenuti o nella gestione delle relazioni con i media tradizionali. Il successo in passato si misurava in termini di articoli pubblicati o apparizioni televisive, un modello che è da definirsi ampiamente superato e insufficiente.

Le imprese operano in un contesto complesso, in cui ogni stakeholder è anche un media (basti pensare ai social), ogni azione aziendale è potenzialmente pubblica e giudicabile, la reputazione può essere costruita o distrutta in tempo reale, di conseguenza il ruolo delle PR si è notevolmente potenziato.

Attualmente l’attività di relazioni pubbliche si articola in processi continui di ascolto, analisi, pianificazione e ingaggio, supportati da strumenti digitali avanzati per il monitoraggio e la misurazione dell’impatto reputazionale. Tra le attività più rilevanti nel contesto attuale rientrano:

Non basta più farsi sentire. Oggi bisogna essere credibili e in ogni multicanalità. E questo è il vero compito delle PR.

Dalla comunicazione reattiva alla gestione proattiva del rischio

In molti casi, le imprese attivano iniziative di PR solo quando la crisi è già esplosa. Questo approccio reattivo, oltre a essere inefficace, aumenta l’esposizione al rischio e riduce la credibilità delle contromisure. Le aziende più mature sotto il profilo reputazionale integrano invece la funzione PR nella strategia di Enterprise Risk Management, affiancandola a compliance, sicurezza informatica e relazioni istituzionali.
Prepararsi a scenari critici significa:

PR e sostenibilità: la coerenza è il nuovo vantaggio competitivo

Con la crescente attenzione alle metriche ESG, la reputazione si gioca sempre più anche sul terreno della trasparenza, responsabilità e impatto. Le PR assumono quindi un ruolo centrale nel garantire che gli impegni dichiarati dall’azienda siano comunicati in modo coerente, documentato e verificabile, riducendo il rischio di greenwashing o social washing.

Le imprese che sanno integrare le PR con le funzioni ESG ottengono:

Conclusione: investire in PR per proteggere il valore

In sintesi, le PR rappresentano oggi una funzione strategica per la tutela e la crescita del valore aziendale. Non sono più una competenza ancillare del marketing, ma un pilastro della gestione reputazionale integrata.

Per le imprese che operano in mercati complessi e ad alta esposizione mediatica, dotarsi di un piano PR strutturato, fondato su dati, coerenza narrativa e tempestività operativa è un investimento che tutela il brand, rafforza la fiducia e garantisce continuità. In un’epoca in cui la reputazione può cambiare in poche ore, nel bene o nel male, è necessario un approccio proattivo, integrato e coerente.

Chi guida l’impresa ha quindi oggi il compito di considerare le PR non come un costo, ma come una leva strategica di lungo periodo, in grado di trasformare il capitale reputazionale in un vantaggio competitivo concreto.