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Come massimizzare il valore in una vendita d’azienda: i 5 step da non saltare

Vendere un’azienda non è solo un passaggio di proprietà: è un processo complesso che condensa anni di lavoro, scelte strategiche, relazioni e rischi.

19 LUGLIO 2025

10 Minuti di lettura

Introduzione 

Quando arriva il momento della vendita, l’obiettivo non può limitarsi a “chiudere” l’operazione, ma dev’essere quello di massimizzare il valore generato per l’imprenditore e per l’impresa stessa.

Tuttavia, in molti casi, la vendita viene affrontata con approccio frettoloso o difensivo, perdendo opportunità significative di valorizzazione. L’esperienza ci insegna che il valore finale ottenuto da una cessione può variare anche del 30-40% a seconda di come viene preparato il processo, ben prima che entri in gioco un potenziale acquirente.

Questo articolo guida l’imprenditore attraverso i cinque passaggi essenziali per impostare correttamente una vendita aziendale e ottenere il massimo valore, senza scorciatoie e con una visione concreta dei problemi da risolvere lungo il percorso.

Definire con chiarezza obiettivi e tempistiche della cessione

Il primo errore da evitare è procedere con la vendita senza aver chiarito il perché e il quando. I motivi possono essere molteplici: disimpegno personale, ricambio generazionale, ricerca di risorse per far crescere l’azienda, uscita da un business non più strategico. Ma ogni motivazione richiede un processo di preparazione diverso.

Prima di procedere serve rispondere ad alcune domande fondamentali:

Una vendita “urgente” genera quasi sempre uno sconto implicito, perché non c’è il tempo di negoziare, correggere criticità o creare concorrenza tra potenziali acquirenti. Viceversa, una preparazione strutturata consente di influenzare il valore, non solo subirlo.

Effettuare una diagnosi economica e patrimoniale preventiva

Qualsiasi potenziale acquirente farà una due diligence. È quindi essenziale anticipare questa analisi internamente, prima ancora di mettere l’azienda sul mercato.

Una verifica approfondita deve riguardare:

Questa fase è cruciale non solo per evitare sorprese durante la trattativa, ma anche per “pulire” o spiegare voci anomale che altrimenti diventerebbero leva negoziale a sfavore. In molti casi, già questa analisi consente di aumentare la valutazione, semplicemente strutturando meglio le informazioni esistenti.

Razionalizzare la struttura societaria e giuridica

Spesso, nel corso degli anni, la struttura societaria si complica con asset intangibili non registrati correttamente, immobili intestati a persone fisiche, soci inattivi, attività parallele poco funzionali. Tutti elementi che complicano la vendita e abbassano il prezzo, perché l’acquirente percepisce un rischio maggiore.

In vista della cessione, può essere utile:

Queste operazioni, se gestite con anticipo, permettono di presentare un perimetro chiaro e vendibile, agevolando anche l’ottenimento di eventuali pareri tecnici da parte di terzi.

Lavorare sul valore percepito: non conta solo l’EBITDA

Uno degli aspetti più sottovalutati è che il prezzo di vendita non dipende solo dal dato numerico, ma anche da come viene raccontato il potenziale dell’azienda. L’EBITDA è solo un punto di partenza. Ciò che fa davvero la differenza è la visione di crescita, la scalabilità, l’unicità del modello o la capacità di generare cassa in modo stabile. 

Alcuni esempi di elementi che rafforzano il valore percepito: 

In questa fase è importante costruire un “equity story” credibile, cioè una narrazione supportata da dati reali ma capace di stimolare interesse industriale o finanziario. Chi compra oggi, compra anche una promessa di crescita futura.

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Strutturare correttamente il processo di vendita

Arrivati a questo punto, molti imprenditori pensano che basti “mettere un annuncio” o incaricare un advisor. In realtà, il processo va guidato in modo professionale, per creare concorrenza tra gli interessati e proteggere il valore fino alla chiusura.

Un processo ben strutturato prevede:

Anche la due diligence vera e propria, se preparata in anticipo (data room, checklist legale e fiscale), consente di ridurre i tempi e mantenere il controllo del tavolo negoziale.

Conclusione: il valore si costruisce, non si subisce

Massimizzare il valore di una vendita aziendale non è un fatto di fortuna o di tempismo, ma il risultato di un lavoro strategico, tecnico e umano che deve partire con largo anticipo rispetto all’operazione in sé. È un processo che richiede metodo, consapevolezza e una visione chiara degli obiettivi.

Un imprenditore che intende vendere deve essere prima di tutto il regista del processo, non un semplice spettatore che si affida alla buona volontà dell’acquirente o del consulente. In quest’ottica, la preparazione è l’unico strumento reale per alzare il prezzo finale: ogni incertezza, zona grigia o elemento non spiegato sarà monetizzato in meno. Ogni processo chiaro, ogni passaggio risolto, ogni informazione strutturata sarà un punto in più nella trattativa. E soprattutto, vendere bene non significa solo monetizzare il passato, ma lasciare l’impresa nelle condizioni migliori per crescere con una nuova guida, valorizzando anche il capitale umano, la reputazione e il lavoro costruito negli anni.